TOSCANA - Il testo prevede l’istituzione di una commissione medica multidisciplinare nelle aziende sanitarie. Tutto il procedimento sarà gratuito.
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A Roma il Parlamento resta immobile, e così a muoversi sono le Regioni. O per meglio dire, una, la Toscana, che assume ora il ruolo di apripista su un tema delicato quanto dibattuto. La Toscana infatti è la prima Regione in Italia ad approvare la legge di iniziativa popolare sul fine vita, presentata dall’associazione Luca Coscioni. Il consiglio regionale ha votato la norma che disciplina procedure e tempi per l’assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito.
Un momento importante, che segna un prima e un dopo sulla materia, e che ha alimentato un grande dibattuto politica e divisioni. Una legge che arriva anni dopo la sentenza della Corte Costituzionale sul caso Cappato, che avevo chiesto al Parlamento di colmare il vuoto normativo.
Il testo prevede l’istituzione di una commissione medica multidisciplinare nelle aziende sanitarie, con il compito di vagliare la sussistenza delle condizioni di accesso del paziente al trattamento. Le strutture sanitarie dovranno garantire supporto, assistenza e strumenti per mettere in atto il suicidio medicalmente assistito. Il farmaco da somministrare verrà pagato dalla Regione.
“Oggi dalla Toscana arriva un forte messaggio di civiltà”, commenta il presidente della Regione Eugenio Giani. “Colmiamo una lacuna e compiamo per primi un salto in avanti rispetto ad altre Regioni e allo stesso Parlamento che era stato chiamato dalla sentenza della Corte costituzionale a pronunciarsi. La legge si pone con assoluta legittimità nel percorso indicato dalla Consulta per un fine vita medicalmente assistito”, prosegue Giani che ringrazia i consiglieri per la compostezza e la profondità del confronto e conclude auspicando che “il Parlamento trovi in questo passo della Toscana un impulso a legiferare su una questione delicata e complessa che tocca da vicino la vita dei cittadini”.
“Oggi abbiamo ottenuto una grande vittoria per la libertà di scelta fino alla fine della vita – dichiara Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Coscioni -. La Regione Toscana è la prima in Italia ad approvare la nostra legge ‘Liberi subito’, che definisce tempi e procedure certe per l’aiuto medico alla morte volontaria, in attuazione della sentenza della Corte costituzionale ottenuta grazie alla mia disobbedienza civile per Dj Fabo. Questo successo è solo l’inizio: vogliamo portare la proposta in tutte le Regioni”.
“Prendiamo atto della scelta fatta dal Consiglio Regionale della Toscana, ma questo non limiterà la nostra azione a favore della vita, sempre e comunque. Ai cappellani negli ospedali, alle religiose, ai religiosi e ai volontari che operano negli hospice e in tutti quei luoghi dove ogni giorno ci si confronta con la malattia, il dolore e la morte dico di non arrendersi e di continuare ad essere portatori di speranza, di vita. Nonostante tutto, sancire con una legge regionale il diritto alla morte non è un traguardo, ma una sconfitta per tutti” afferma il cardinale Paolo Augusto Lojudice, arcivescovo di Siena e presidente della Conferenza Episcopale Toscana.