Quando Garibaldi scrisse ai Versiliesi: “Il vostro obolo per l’acquisto dei fucili è santo”

Quando Garibaldi scrisse ai Versiliesi: “Il vostro obolo per l’acquisto dei fucili è santo”

Cinzia Chiappini

di Cinzia Chiappini

Pietrasanta - La missiva autografata con cui l’eroe dei due mondi ringraziò i Versiliesi per il loro contributo alla spedizione dei Mille è conservata presso la sede della Croce Verde di Pietrasanta. Risale al 1860.

“L’obolo versato dai vostri concittadini per l’acquisto dei fucili è un obolo santo, certamente pari della santità del denaro di San Pietro che l’ignoranza e l’ipocrisia offre al prete di Roma per comprare austriaci mercenari a danno dell’Italia”. Parola di Giuseppe Garibaldi. Sì perché il 31 marzo 1860 il generale in persona a Caprera, dove si trovava, prendeva carta e penna per ringraziare Gaetano Bichi, allora gonfaloniere di Pietrasanta, della sua adesione alla sottoscrizione di sostegno alle iniziative di lotta per l’Unità di Italia. Nella missiva, conservata presso la sede della Croce Verde, l’eroe dei due mondi esprime il suo apprezzamento anche per “Pietrasanta, Seravezza e Stazzema, che diedero armi e i prodi loro figli per adoperarle” ringraziando “queste buone popolazioni con affetto”.
La lettera è stata notificata, dunque è regolarmente registrata presso alla Soprintendenza Archivistica per i Beni Culturali e sarà al centro di una iniziativa di approfondimento che organizzerà nei prossimi mesi la Croce Verde di Pietrasanata