LUCCA - Ostetriche, ginecologi, assistenti sociali e psicologi della Asl hanno partecipato al corso di formazione dedicato al percorso che offre ascolto e supporto alle donne in gravidanza che non intendono riconoscere il proprio bambino.
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“Non abbandonarlo, parlane con noi”. E’ la frase che accompagna “Mamma segreta”, il progetto dedicato alle donne in gravidanza che si trovano in situazioni di difficoltà e che non intendono riconoscere il proprio neonato. Un vero e proprio percorso assistenziale che va oltre il diritto riconosciuto alla legge italiana di partorire in anonimato negli ospedali pubblici, senza alcun costo facendosi carico di donna e bambino prima, durante e dopo il parto.
Ogni anno in Toscana sono circa 15 le donne che scelgono di partorire in anonimato: minorenni o quarantenni, italiane o straniere, nubili o con figli. Non esiste un identikit delle Mamme segrete, mentre sono molte le situazioni che possono condurre a un abbandono traumatico: gravidanze non volute, non controllate dal punto di vista sanitario, non riconosciute oppure gravidanze tenute volutamente nascoste.