LUCCA - La De.C.O per denominazione comunale d’origine. Per l’iscrizione nell'apposito registro, la richiesta dovrà passare da una commissione composta da massimo 11 persone.
Denominazione comunale d’origine, chiamato anche De.C.O. Obiettivo: valorizzare i prodotti tipici, promuovere i sapere e le tradizioni del territorio. È la nuova iniziativa presentata dal Comune di Lucca a palazzo Orsetti per bocca dell’assessore Paola Granucci e dei consiglieri Giovanni Ricci e Ferruccio Pera. Un acronimo che non ha l’intento di rappresentare un marchio di qualità, ma certificare l’appartenenza alla storia e alla cultura della città.
Tre i gruppi principali: il primo riguarda la tutela di un prodotto, il secondo è dedicato alla tutela delle ricette tradizionali, mentre il terzo comprende le De.C.O multiple, che valorizzano tradizioni riconducibili sia al primo che al secondo gruppo, come la De.C.O sulla pasticceria lucchese.
L’esame delle richieste di iscrizione nel registro delle De.C.O. sarà affidato a un’apposita commissione composta da un massimo di undici membri e nominata dalla Giunta comunale.
“Con questa iniziativa – dichiara l’assessore al commercio e alle attività produttive Paola Granucci – vogliamo confermare e rilanciare il nostro impegno nella tutela e nella promozione delle eccellenze locali, proseguendo un percorso avviato con il progetto delle botteghe di paese. La De.C.O rappresenta uno strumento concreto per rafforzare il legame tra i prodotti tipici e il territorio, sostenendo artigiani, produttori e realtà locali”.