MASSA - Tanti giovani a Poveromo al funerale di Lorenzo Bertanelli, il dipendente della Mecline srl morto dopo esser stato travolto dall’elica di uno yacht mentre stava lavorando nel porto del capoluogo ligure
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È un dolore che squarcia il cuore quello dei familiari, degli amici e dei conoscenti di Lorenzo Bertanelli, strappato alla vita a soli 36 anni dall’elica di uno yacht, in quella che doveva essere una normale giornata di lavoro.
Centinaia di persone si sono strette le une alle altre per l’ultimo saluto a Lorenzo in un silenzio straziante che è stato interrotto solo dall’applauso esploso alla vista del feretro e dall’urlo “Ciao Lorè”, gridato forte, per arrivare fino al cielo.
Non poteva mancare il cane Aron, che il ragazzo amava come un figlio, che si è sdraiato composto dietro al feretro tra la commozione dei presenti che lo hanno circondato a stretto a sé come se in lui rivedessero Lorenzo. Ad accompagnarlo nel suo ultimo viaggio anche il rombo dei motori, altra sua passione, e dei suoi amici “abarthisti”.
Nei giorni passati il dolore per la perdita del giovane si era fuso con la rabbia, con la frustrazione portata dalla consapevolezza che Lorenzo Bertanelli è l’ennesima vittima di incidenti sul lavoro.
Anche se proseguono le indagini della procura di Genova sull’accaduto, per comprendere con chiarezza la dinamica dell’incidente e valutare se possano esserci responsabilità, nessuno potrà riportare il ragazzo alla sua famiglia perché, come si legge sul suo profilo social “si dovrebbe lavorare per vivere, non lavorare per morire”.