Viareggio - La refurtiva è stata riconsegnata a Don Daniele Ricci dai carabinieri di Viareggio che continuano ad indagare per risalire all'identità dei ladri, resta in piedi la pista dei riti esoterici e delle messe nere
Erano all’interno di un sacco gettato in via dell’oleificio, dietro la sede dell’INAIL gli oggetti sacri rubati dalla chiesa della Migliarina lo scorso 22 dicembre. Ad accorgersi della presenza della refurtiva, una pattuglia dei carabinieri della stazione di Viareggio.
I militari hanno subito collegato gli elementi, contattando il parroco, Don Daniele Ricci per verificare che fossero effettivamente gli oggetti trafugati dalla canonica e provvedendo dopo aver effettuato le analisi della scientifica a restituirli alla comunità parrocchiale, per la felicità del parroco che ha voluto ringraziare l’Arma per le costanti indagini a seguito del furto.
Ma sono ancora molti gli interrogativi intorno al furto del 22 dicembre. Primo tra tutti perchè gli autori, che al momento restano ancora ignoti, abbiano forzato il tabernacolo svuotando la Pisside dalle ostie ma lasciandola all’interno insieme agli altri oggetti per poi invece trafugare quelli trovati all’interno della canonica. L’ombra dei riti esoterici e delle messe nere, come sostenuto anche dall’Arcivescovo all’indomani del furto, non è quindi del tutto dissipata.