Ecco le Befanate di questua per augurare buon anno e lunga vita

Ecco le Befanate di questua per augurare buon anno e lunga vita

Redazione

di Redazione

GARFAGNANA - La particolarità di questo canto è che ogni paese ha la sua armonia e in molti casi anche il testo è scritto ex novo ogni anno.

Ci fu un momento in cui il tradizionale canto della befana ha seriamente rischiato di scomparire in alcune località. Eravamo a cavallo degli anni ’70 e ’80; poi, fortunatamente, anche grazie a un lavoro meticoloso fatto da alcuni appassionati come Gastone Venturelli, questo rito ha avuto continuità e si è decisamente riaffermato. Nel 1977 lo Stato Italiano abolì l’epifania come festa in rosso sul calendario e in quel momento in molti paesi e borghi ci fu una reazione importante proprio sul canto di questua: aumentarono addirittura i gruppi di cantori,  quasi come risposta alla cancellazione di una festa oggi nuovamente in rosso sul calendario.

Ecco allora che la sera del 5 gennaio (ma in alcune zone anche il giorno 6 gennaio), gruppi di cantori si avvicineranno ai casolari per cantare l’Epifania. Si tratta di un canto benaugurale che augura alla famiglia salute e prosperità, e nel passato anche fecondità in generale agli animali e ai terreni affinché concedessero un buon raccolto. Oggi in genere sono le associazioni dei paesi e dei centri importanti che cantano raccogliendo in cambio offerte per chi ne ha bisogno. La particolarità di questo canto è che ogni paese ha la sua armonia e in molti casi anche il testo è scritto ex novo ogni anno. Poi ci sono zone dove il testo si tramanda da secoli o si adottano testi importanti come quello scritto da Giovanni Pascoli.