Balneari, concessioni fino al 2027: entro marzo i criteri sugli indennizzi

Balneari, concessioni fino al 2027: entro marzo i criteri sugli indennizzi

Federico Conti

di Federico Conti

Sulla costa apuoversiliese molti comuni a fine dicembre hanno dato il via libera all'estensione della validità delle concessioni demaniali fino a settembre 2027 e dato il via formale alle evidenze pubbliche. Ma resta da sciogliere il nodo degli indennizzi a chi perde lo stabilimento

Le concessioni demaniali rimarranno efficaci fino al 30 settembre del 2027. Così ha stabilito con apposite delibere o determine approvate a fine dicembre la maggior parte dei comuni della costa versiliese e apuana. Atti che – applicando il decreto salva-infrazioni del Governo Meloni dello scorso agosto – intendono confermare la validità dei titoli ma allo stesso tempo dare formalmente il via alle procedure per le aste.

Sì perché l’estensione fino al termine massimo consentito dalla legge non esclude che prima di quella scadenza (settembre ’27)  possano partire le evidenze pubbliche per riassegnare gli stabilimenti balneari: questo è stato il compromesso raggiunto tra Roma e Bruxelles per aprire il mercato alla concorrenza come voluto dalla direttiva Bolkestein e allo stesso tempo farlo in maniera più ordinata possibile.

Al momento però i Comuni, da Viareggio a Carrara, non sono in grado di avviare le gare, non solo perché in molti casi manca un Piano degli arenili aggiornato ma anche perché non si sa come impostarle. Il nodo da sciogliere, come si legge ad esempio nella delibera di giunta approvata dall’amministrazione di Pietrasanta, è il “perfezionamento dei criteri da utilizzare per il calcolo dell’indennizzo” per chi dovesse perdere lo stabilimento balneare.

La soluzione arriverà entro il 31 marzo prossimo, data entro la quale il Parlamento deve approvare i decreti attuativi che definiranno le modalità di indennizzo. Nel testo attuale è previsto solo per gli investimenti non ammortizzati fatti negli ultimi cinque anni ma i balneari sperano di strappare qualcosa che si avvicini al valore aziendale degli stabilimenti.

Dal 1° aprile di fatto non ci sarà nessun ostacolo per mettere a gara le concessioni. Sulla vicenda restano puntati gli occhi del Garante della Concorrenza e degli attivisti di Mare Libero pronti a dare battaglia legale per far rispettare ai comuni l’obbligo di andare alle aste.