La pioggia non ferma il corteo in difesa della Casa Rossa

La pioggia non ferma il corteo in difesa della Casa Rossa

Redazione

di Redazione

MASSA - Erano circa 300 i manifestanti che si sono ritrovati nel centro storico di Massa per dire no allo sgombero della Casa Rossa ma anche al DDL Sicurezza, alla guerra e allo sfruttamento ambientale.

Cittadini, studenti, associazioni e comitati che negli ultimi anni hanno gravitato intorno alla Casa Rossa, sono intervenuti a sostegno di questo spazio come Arci provinciale, una rappresentanza di ex Gkn, Unione Sindacale di Base e partiti come il Polo Progressista, Sinistra Italiana e Europa Verde-Verdi.
Grande partecipazione anche dei gruppi ambientalisti come Legambiente, Comitato contro la discarica ex Cava Viti e Comitato Ugo Pisa che hanno voluto parlare della difesa del territorio e della protezione dell’ambiente e mostrare la loro contrarietà alla cementificazione.
Sulla situazione attuale della Casa Rossa, il rappresentante Mirco ha ribadito che “la delibera del Comune di Montignoso sulla costituzione di un Osservatorio sui beni comuni è una vittoria e che, ad oggi, non ha alcun senso ordinare uno sgombero coatto perché c’è un percorso di trattativa in corso tra Anas e Comune”.
Sotto la pioggia battente, il corteo si è spostato tra le strade della città, senza tensioni o disordini, nonostante le paure manifestate qualche ora prima della manifestazione da Marco Guidi di Fratelli D’Italia che aveva chiesto la revoca dell’autorizzazione perché temeva danneggiamenti agli esercizi commerciali e il disagio di commercianti. Da piazza Bertagnini alla porta della Martana e poi in piazza Mercurio, in Piazza Aranci, il corteo si è fermato di fronte al Comune di Massa, dove il circolo Arci TrenutunoSettembre ha organizzato un flash mob installando il “filo della precarietà” in occasione della “notte rossa” per dimostrare che troppi lottano ogni giorno per trovare l’equilibrio vivendo nell’incertezza della precarietà.