LUCCA - Impossibile sperare che la tendenza possa essere invertita: questa squadra, dalla dirigenza all'ultimo dei giocatori, non ha le caratteristiche che servono per salvare la categoria. Unica speranza, sempre che non si stia andando incontro al falimento economico, una vera e propria "rivoluzione"

Intervenire pesantemente sul mercato per salvare almeno la categoria. La serie C perche’ la faccia la Lucchese ormai se l’è persa. E non tanto per una classifica che definire preocupante è poco, ma per non aver saputo invertire una tendenza che va avanti da due anni: ovvero quella di essere diventata una squadra senza attributi, senza quelle risorse morali che servono per portare a casa i risultati e ripagare un pubblico che merita solo elogi.
Tante promesse, tante chiacchere, troppi alibi e pochi, pochissimi fatti. L’incapacita’ di chiudere le partite, di tenere la porta inviolata, di aggrapparsi alla concentrazione e alla grinta per sopperire a evidenti carenze tecniche e tattiche, dimostra che l’unica speranza di salvezza sta nell’evitare i play out. Serve un mercato sostanzioso per uscire dalla zona retrocessione perche’ questa squadra – allenatore, staff e dirigenti compresi – in eventuali gare di spareggio per la salvezza non avra’ scampo. Trovera’ avversari attrezzati, se non capaci di bel gioco, almeno dotati di quella grinta e cattiveria agonistica che contraddistingue chi lotta per un risultato e non ci sta a subire gli avversari come se il pardere o il pareggiare in casa fossero risultati accettabili. Non lo sono. E a questo punto, tranne qualche mercenario per cui vincere-perdere o pareggiare è la stessa cosa tanto conta il contratto, lo sanno anche quei giocatori per i quali il tempo è scaduto. Bravi ragazzi che stanno subendo il campionato invece di cavalcarlo.