CAPANNORI - E’ stato il giovane Geremia a dare vita alla natività di Ruota del Presepe Vivente giunta quest’anno alla 34.ma edizione; sicuramente uno degli eventi del genere tra i più longevi di tutta la Toscana.
Come da tradizione nel giorno di Santo Stefano il borgo collinare nel Comune di Capannori che si trova alle pendici del Monte Serra, si è trasformato in una piccola Betlemme dove gli antichi mestieri dislocati lungo la via che unisce il centro storico alla periferia proiettavano nel passato e nella storia; dove artigiani di ogni tipo raccontavano un mondo che non c’è più. Tutti ingredienti che danno vita a grande interesse tra i tanti visitatori che ogni anno salgono a Ruota per vivere l’emozione del Presepe Vivente. Il paese in questi anni ha sempre mantenuto un certo rigore religioso non perdendo mai di vista il senso e l’importanza della nascita di Gesù Bambino e il significato per tutta la cristianità e non solo
Con l’arrivo della notte ecco che Giuseppe e Maria, giunti per il censimento, iniziano a cercare ricovero senza trovarlo e il loro peregrinare terminerà nella parte bassa del Paese dove da alcuni anni si celebra il miracolo della natività vista quest’anno da quasi mille persone; animata da Giuseppe e Maria e grazie anche a tanti figuranti che ogni anno rendono questa manifestazione, organizzata dall’associazione del presepe vivente di Ruota, davvero unica