Massa - Dopo lo sgombero, la comunità si riorganizza con progetti e nuove prospettive. Sullo sfondo le mosse della politica che dovranno decidere la destinazione dell’immobile.

Una comunità che si reinventa. È questo il senso profondo emerso dall’assemblea pubblica organizzata ieri sera, poche ore dopo lo sgombero della Casa Rossa Occupata. Nell’atrio del palazzo Astor a Massa, circa cento persone si sono radunate per confrontarsi e delineare insieme il futuro di un’esperienza che non intende fermarsi.
Tra i progetti che continueranno a vivere, hanno assicurato gli organizzatori, c’è il laboratorio di cartapesta per bambini, che quest’anno si terrà nella ex sede dell’Anpi, in città. Perché, come è stato ribadito, «l’impegno di Casa Rossa travalica quattro mura e non finisce con lo sgombero». Anzi, inizia.
“Il 9 dicembre non sarà ricordato per lo sgombero della Casa Rossa” ha detto un attivista durante l’assemblea “ma la ricorrenza della nascita di una nuova resistenza apuana”. Gli interventi hanno spaziato dai ricordi legati alle attività organizzate nello spazio alla volontà di rafforzare il senso di comunità.
L’attenzione ora si sposta sul futuro, con la comunità impegnata a definire le prossime mosse per mantenere vivo lo spirito della Casa Rossa. Le iniziative già annunciate e le possibili evoluzioni politiche legate alla vicenda saranno determinanti per capire come questa realtà intenderà riorganizzarsi e quale direzione prenderà il suo percorso.