Misure cautelari per sei indagati: al vaglio una vendita fittizia di un terreno strategico a Palermo, armi nascoste e traffico internazionale di droga
Un’operazione finanziaria sospetta, un terreno strategico a Palermo e l’ombra della mafia: al centro di tutto, un notaio di Massa Carrara finito sotto la lente d’ingrandimento da parte degli inquirenti per aver avallato una vendita fittizia senza rispettare le norme dell’antiriciclaggio.
È quanto emerge dall’operazione “Gigante”, un’inchiesta della Direzione Investigativa Antimafia di Genova che ha portato a misure cautelari in carcere per sei persone, accusate di reati che vanno dal traffico internazionale di droga all’estorsione, passando per l’intestazione fittizia di beni aggravata dall’intento di agevolare associazioni mafiose.
Secondo gli inquirenti, l’imprenditore ligure avrebbe simulato l’acquisto di un terreno nel quartiere Tommaso Natale-Cardillo di Palermo con la complicità di un esponente della cosca della famiglia “Lo Piccolo”, utilizzando la copertura di una società per evitare il sequestro del bene.
La compravendita, formalizzata per soli 30.000 euro – un valore irrisorio rispetto al reale – è stata sottoscritta davanti a un notaio di Massa Carrara, che ora risulta sanzionato per aver omesso verifiche e segnalazioni obbligatorie.
Il terreno, di 5000 mq, era di cruciale interesse per la mafia, che progettava di trasformarlo da agrumeto a zona edificabile per ricavarne profitti ingenti.
Le indagini hanno portato anche al sequestro preventivo del bene, insieme a quattro pistole, oltre 500 proiettili e un container collegato alla società dell’imprenditore accusato di guidare un gruppo criminale dedito all’importazione di cocaina dal Sudamerica.
Gli indagati restano sottoposti a misure cautelari, e la loro posizione sarà valutata nel rispetto della presunzione di innocenza, in attesa delle decisioni dell’autorità giudiziaria.