PISA - Il direttore sanitario della Casa di Cura San Rossore Giovanni Gravina nominato prossimo presidente della Società Italiana per lo studio dei Disturbi del Comportamento Alimentare. "Serve un approccio integrato per accorciare i tempi della diagnosi"
L’attenzione spesso ossessiva per la propria immagine, la pressione dei media – vecchi e nuovi – per l’aspetto del corpo, anomalie alimentari scambiate per diete etiche o ecosostenibili. Sono i principali fattori alla base del boom dei disturbi alimentari, sempre più diffusi soprattutto tra i giovani e i giovanissimi. Un fenomeno spesso sottovalutato che necessita di un approccio multidisciplinare per essere governato. Sarà questo l’obiettivo del professore Giovanni Gravina, direttore sanitario della Casa di Cura di San Rossore e prossimo presidente della Società Italiana per lo Studio dei Disturbi del Comportamento Alimentare.
Mediamente si arriva alla diagnosi di un disturbo alimentare due anni dopo la sua comparsa. Questo perché spesso manca un lavoro di rete tra medici di base, dietisti, psicologi, nutrizionisti, psichiatri che permetta di individuare subito il problema. Per favorire un contatto diretto tra le attività tra gli specialisti, sanità pubblica (e quindi la Asl) e sanità privata fanno fronte comune.