Pisa - Paul Seung ha confessato. Durante le dichiarazioni spontanee di fronte alla Corte d'Assise il 36enne ha confermato di essere stato lui l'aggressore della psichiatra spiegando, tra le sue consuete farneticazioni, il suo odio verso la Capovani

” Con coraggio, non con spavalderia, confermo di essere l’aggressore di Barbara Capovani e di averla portata alla morte il 21 aprile del 2023.”

Con queste parole, precedute dalle solite farneticazioni che ne hanno contraddistinto la figura emersa durante le indagini, Gianluca Paul Seung ha confessato, sorprendendo l’aula, l’aggressione e l’omicidio della psichiatra Barbara Capovani di fronte alla Corte d’Assise di Pisa che lo sta processando per quel delitto.

Una confessione drammaticamente lucida, nonostante i consueti riferimenti a fantomatici traffici di organi o schiavismo sessuale di cui accusava dottoressa, in cui Seung afferma anche come il suo scopo principale non fosse quello di ucciderla ma solo di sfregiarla e imputando il colpo mortale ad una distrazione causata dall’intervento della donna delle pulizie che avrebbe assistito all’aggressione iniziando a gridare.

 

Al termine della requisitoria il pubblico ministero, Lydia Pagnini, ha chiesto la condanna all’ergastolo con isolamento diurno per 18 mesi nei confronti di Seung per il reato di omicidio volontario premeditato.