CALCIO C - Pesante sconfitta (0-4) della Lucchese a Perugia. Serataccia della squadra di Gorgone che subisce le iniziative di un Perugia che si rilancia dopo un pessimo avvio di campionato. Nulla ha funzionato nella compagine rossonera per lo sgomento dei circa 200 tifosi al seguito. Urge un sollecito riscatto venerdì sera (ore 20,30) nella gara interna con il Sestri Levante.
Amara, anzi amarissima Perugia. Ancora una volta il campo del Grifone umbro si conferma tabù per una Lucchese irriconoscibile e a tratti inguardabile. Senza alcun dubbio la versione più brutta dall’inizio del campionato. E pensare che siamo all’ottava giornata e quindi uno si aspetterebbe magari non tanto ma qualche progresso sì. Invece nella serataccia del Curi, dove non c’è nulla da salvare, la squadra di Gorgone incappa in una sconfitta (0-4) tra le più severe e clamorose degli ultimi anni ma soprattutto dà l’impressione di una modestìa tecnica e di una fragilità psicologica che non può che preoccupare. Già nel primo tempo la Pantera ha palesato diversi sbandamenti subendo la rete di Lisi su rigore ma già in precedenza Palmisani aveva tremato. Poi la scellerata espulsione di Sabbione, uno degli elementi di maggiore esperienza, ha apparecchiato e imbandito la tavola ad un Perugia che attendeva solo l’occasione giusta per affondare i colpi e rilanciarsi. La ripresa è stato un autentico calvario coi biancorossi di Formisano (che ha salvato la panchina) ad infierire coi vari Ricci, Di Maggio e Mezzoni che nella serata umbra sembravano Vinicius, Bellingham e Mbappè. Prova sconcertante nulla da aggiunger che lo stesso Gorgone ha riconosciuto in sala stampa. Ora non resta che reagire, facile da dirsi meno da farsi. La chance giusta (chissà) per Tumbarello & C. capita subito perchè in questo folle e assurdo calendario venerdì sera (ore 20,30) al Porta Elisa calerà il Sestri Levante reduce dal pareggio casalingo (1-1) di sabato contro la Vis Pesaro. Avversario sulla carta abbordabile ma ci vorrà ben altra Lucchese di quella da dimenticare uccellata e strapazzata al Renato Curi.
