Montignoso - Durante l'assemblea pubblica in cui sono stati discussi i passi da intraprendere a seguito della notifica di sgombero del centro sociale, il sindaco di Montignoso ha illustrato una proposta che potrebbe salvare la struttura
C’è uno spiraglio per il futuro del centro sociale della Casa Rossa Occupata di Montignoso dopo l’ordinanza di sgombero che ANAS ha notificato agli occupanti che, da 12 anni, gestiscono lo spazio in cui sono nati laboratori artistici, sale prove e una foresteria con 8 posti letto dedicati alle brevi emergenze abitative.
Ed è il sindaco di Montignoso, intervenuto durante l’assemblea pubblica convocata per discutere delle azioni da intraprendere, a dichiarare la volontà del comune di trovare un accordo con ANAS.
L’idea, condivisa anche dai consiglieri comunali di Montignoso ma anche da quelli di Massa, è quella di una cessione dell’immobile da ANAS al comune che poi lo darebbe in gestione ad un soggetto riconosciuto – Arci in primis – per proseguire l’esperienza portata avanti fino ad ora.
Quello che è apparso subito evidente quindi è come la Casa Rossa sia diventata pedina nello scacchiere politico, con la rivendicazione allo sgombero portata avanti dal deputato di Fratelli d’Italia Alessandro Amorese a cui si sta contrapponendo, appunto, il Partito Democratico rappresentato dal sindaco Lorenzetti.