Nessuna modifica al testo sul decreto Infrazioni: in Commissione sono stati bocciati tutti gli emendamenti che miravano ad allargare l'entità degli indennizzi per i balneari uscenti. Giovedì il voto di fiducia alla Camera.
Non ci sarà nessun salvagente per i balneari. La Commissione Finanza e Giustizia della Camera ha respinto tutti gli emendamenti al decreto Infrazioni che puntavano a riconoscere ai concessionari che perdono lo stabilimento all’asta un indennizzo pari al valore aziendale. Proposte presentate dai partiti di centrodestra, ma anche da forze di opposizione, su pressione delle maggiori associazioni di categoria.
Il testo dunque – che entro giovedì sarà votato alla Camera ma blindato dal voto di fiducia – resta quello di inizio settembre varato dal Governo Meloni e concordato con la Commissione Europea che prevede la messa a gara delle concessioni entro il 30 giugno 2027 e il riconoscimento di un indennizzo pari soltanto agli investimenti effettuati negli ultimi cinque anni e non ancora ammortizzati. Briciole rispetto al valore effettivo di ogni singolo bagno. La tagliola sugli emendamenti era nell’aria dopo lo stop diffuso nei giorni scorsi da Bruxelles che giudicava le modifiche proposte come un vantaggio improprio per i balneari uscenti.
A sorpresa gli unici a salvarsi dalla Bolkestein saranno i circoli sportivi: è rimasto in piedi infatti l’emendamento che esclude le associazioni sportive dilettantistiche titolari di concessione. Un provvedimento che in Versilia interessa solo club velici e simili e che si contano sulle dita di una sola mano.