CICLISMO - A 30 anni di distanza da quel tragico 26 ottobre 1994 il ricordo di Michela Fanini è sempre vivo. Il nome della campionessa lucchese resta ancora indelebile e scolpito nella mente di tutti: di papà Brunello e della famiglia, di chi la conosceva, degli sportivi appassionati di ciclismo e dei suoi numerosi tifosi. Da quest'anno si aggiunge anche lo struggente ricordo di mamma Giulietta.
Già perchè Michela, nonostante le sue appena 21 primavere sulle spalle, aveva vinto tutto o quasi in sella alla sua bici e aveva fatto modo di farsi apprezzare dalla gente per la sua giovialità e generosità; quella stessa generosità che la portò così giovane ad iscriversi all’Aido e a ridare speranza ad alcuni ragazzi in difficoltà grazie alla donazione dei suoi organi. Sulle due ruote Michela si era già aggiudicata un Giro d’ Italia (nella foto con papà Brunello), la medaglia di bronzo nella cronometro a squadre ai Mondiali di Norvegia, un Campionato Italiano e quattro tappe al Tour de France dove conquistò anche la maglia di leader della classifica a punti. Per le imprese sportive e, soprattutto, per la sua bontà d’animo Michela Fanini è rimasta nei cuori di tutti, anche di chi non la conosceva personalmente, come dimostrano le numerose attestazioni di affetto e le intitolazioni di piazze e strade un po’ in tutta Italia: la pista ciclabile lungo viale Castruccio Castracani a Lucca, la piazza centrale di Segromigno Piano (Lu), quella di Paganico (Grosseto) e di Campi Bisenzio (Firenze), una pista ciclabile a Lunata (Lu), a Torre del Lago e a Cervia (Ravenna), il ciclodromo a Vaiano di Prato e le vie a Mozambano (Mantova) e a Crocetta del Montello (Treviso). Inoltre, in Aquitania (sud-ovest della Francia), nella piccola ma accogliente (e frequentatissima) cappella dedicata ai ciclisti che hanno fatto la storia di questa disciplina (la “Notre-Dame Des Cyclistes”) c’è una foto di Michela posta proprio all’ingresso del Santuario a far da ala ad una statuetta della Vergine insieme al famoso passaggio della borraccia fra Coppi e Bartali. Il tutto senza dimenticare che una maglia della campionessa lucchese si trova nel Museo del Ciclismo del Ghisallo (Como), insieme agli immortali Coppi, Bartali, Pantani. A lei viene dedicato il Giro della Toscana Internazionale Femminile organizzato proprio in suo onore da papà Brunello. Da quest’anno al ricordo di Mchela si aggiunge quello di mamma Giulietta che se n’è andata poco meno di un anno fa…a raggiungerla lassù, sulle strade bianche del cielo. Papà Brunello, i fratelli Daniela e Piero, i parenti e gli amici si ritroveranno sabato 26 ottobre (ore 8) nella Basilica della Madonnina di Lunata per una semplice ma sentita cerimonia in ricordo.