Seravezza - Il consiglio regionale si appresta ad approvare il Piano Integrato del Parco delle Alpi Apuane i cui confini sono stati però modificati rispetto alla prima bozza, riducendo di molto le aree estrattive del marmo. Ma la mancanza di un passaggio giuridico potrebbe invalidare tutto
Che il piano integrato del Parco delle Alpi Apuane avesse delle criticità era già emerso nel novembre scorso quando la quarta commissione ambiente, in occasione del cambio di presidenza dell’ente, convocò un incontro con tutti i sindaci del territorio i quali evidenziarono perplessità riguardo la riscrittura dei confini delle aree contigue e adesso, a pochi giorni dall’approvazione del bilancio del Parco, i nodi sono giunti al pettine scoprendo quello che si profila come un vero e proprio scoglio difficilmente aggirabile, ovvero il mancato passaggio dall’approvazione dalla conferenza dei sindaci delle modifiche inserite nell’ultima bozza approvata dalla Giunta Regionale e che dovrà essere votata in Consiglio.
Vizi giuridici che, come evidenziato dal sindaco di Seravezza Alessandrini, esporrebbero il piano a numerosi ricorsi da parte dei soggetti interessati, aziende estrattive in primis ma anche amministrazioni comunali che proprio dalla filiera lapidea traggono i maggiori sostentamenti.
Sul piede di guerra per un’ eventuale approvazione di questa bozza, i rappresentanti delle aziende lapidee che vedrebbe ridotto di molto il territorio estrattivo.
E sullo sfondo di tutto pesano anche le prossime elezioni regionali, con il centro sinistra che deve giocoforza mantenere credibilità nei confronti delle numerose associazioni ambientaliste. Associazioni che hanno organizzato, per sabato 28, una grande manifestazione a Firenze, proprio sul tema delle cave sulle Apuane.