Omicidio Viareggio, l’Arcivescovo Giulietti: “Questa non è legittima difesa e non è giustizia”

Omicidio Viareggio, l’Arcivescovo Giulietti: “Questa non è legittima difesa e non è giustizia”

Redazione

di Redazione

VIAREGGIO - "Ho appreso con vero sgomento quanto accaduto nella notte tra domenica e lunedì scorsi in via Coppino a Viareggio" - così in una lettera aperta l'Arcivescovo di Lucca Paolo Giulietti interviene sul dibattito locale e nazionale scatenato

“Le indagini faranno il loro corso, ma il video che abbiamo tutti visto evidenzia un comportamento sbalorditivo. Come si fa a passare con la macchina più volte sopra il corpo di una persona? Come pensare che una tranquilla e stimata signora, una capace imprenditrice, potesse compiere un’azione del genere? E aggiungo che il male vince quando ci rende cattivi: chi esulta perché questo episodio sarebbe un episodio di legittima difesa dimostra come il male vince. Io dico, non esultiamo, questa non è legittima difesa e non è giustizia! Sappiamo bene, anche grazie agli annuali rapporti Caritas, come la situazione di povertà nella città di Viareggio sia una vera emergenza e vi siano dunque molte persone che vivono d’espedienti e a volte nell’illegalità. Questo può esasperare alcuni e lo capisco. Ma niente, proprio niente può giustificare un omicidio. Non solo perché viviamo in uno Stato di diritto. Ma perché ogni persona, in ogni situazione nella quale si trovi, ha diritto a vivere. Nelle nostre parrocchie, e quindi anche a Viareggio, andiamo in direzione contraria alla violenza e al male: sia dal punto di vista dell’aiuto a chi è in difficoltà ma anche nella promozione di una cultura di pace, di convivenza civile, che cerca di capire e cerca di risolvere i problemi in maniera pacifica, magari insieme ad altri, collaborando.”