Omicidio in Darsena: Cinzia Dal Pino va ai domiciliari con braccialetto elettronico

Omicidio in Darsena: Cinzia Dal Pino va ai domiciliari con braccialetto elettronico

Federico Conti

di Federico Conti

VIAREGGIO - Udienza di convalida in carcere a Pisa per la 65enne viareggina accusata dell'omicidio volontario di Said Malkoun: il Gip ha disposto gli arresti domiciliari. La Pm aveva chiesto la conferma del carcere.

Lascia il carcere e va agli arresti domiciliari Cinzia Dal Pino, l’imprenditrice balneare viareggina accusata di omicidio volontario per la morte di Said Malkoun, il 47enne magrebino morto dopo essere stato investito a più riprese dalla donna domenica notte in via Coppino in Darsena. L’uomo poco prima l’aveva derubata delle borsetta minacciandola.

A seguito dell’udienza di mercoledì mattina al penitenziario pisano dove la donna era rinchiusa da lunedì, il Gip ha deciso di non convalidare il fermo e di disporre la misura cautelare dei domiciliari con braccialetto elettronico da scontare nella abitazione all’ex Campo d’Aviazione. La Pm Sara Polino aveva chiesto al giudice di confermare la carcerazione.  La 65enne, difesa dall’avvocato Enrico Marzaduri, nell’interrogatorio di garanzia ha dichiarato agli inquirenti che non voleva uccidere il suo rapinatore ma solo fermarlo colpendolo alle gambe. Non avrebbe chiamato la polizia perché il cellulare era rimasto nella borsa appena scippata. Da quanto si apprende, i legali puntano ad ottenere il patteggiamento, formula che accorcia il processo e garantisce uno sconti di pena fino ad un terzo.

Le immagini choc della videosorveglianza del resto lasciano pochi dubbi sulle azioni della donna che ha colpito l’uomo per ben quattro volte con l’auto. Tuttavia restano ancora elementi da chiarire, ovvero se Malkoun l’abbia davvero minacciata con un coltello come la donna ha affermato in un primo momento per giustificare la sua violentissima reazione. Gli investigatori infatti non hanno ritrovato nessun coltello.

Si indaga intanto anche per ricostruire l’identità della vittima. Non algerino ma marocchino, da molti anni in Italia senza una fissa dimora e senza un permesso di soggiorno, con tanti precedenti alle spalle, Said Malkoun viveva di furti ed espedienti commessi a Viareggio e dintorni con frequenza. Fino a domenica notte, fino a quell’ultima tragica rapina.