Viareggio - A quattro giorni dalla tragedia che ha sconvolto tutta Italia, il sindaco di Viareggio interviene sull'accaduto e condanna "la giustizia fai da te". Domani alle 17 davanti al Comune il ritrovo per il corteo silenzioso organizzato dal Forum della Pace della Versilia "per riflettere su quanto accaduto".
Viareggio non è la città della vendetta: è una città solidale che rifugge qualsiasi tipo di violenza. Giorgio del Ghingaro rompe il silenzio e con quattro giorni di ritardo interviene sulla vicenda che ha sconvolto la sua città e l’Italia intera, l’uccisione – domenica notte – di un 47enne investito dal suv della donna che aveva appena derubato.
“Come Istituzioni democraticamente elette, non possiamo in alcun modo giustificare la giustizia fai da te”, scrive il primo cittadino. “Le istituzioni e le forze dell’ordine hanno adesso il compito di collaborare – afferma il sindaco – per ridare fiducia e speranza ad una città profondamente ferita”.
E mentre il primo cittadino rompe il suo lungo silenzio, il Forum della Pace della Versilia decide al contrario di richiamare tutti proprio al silenzio. “Davanti al rumore dei social, vogliamo invitare la gente a riflettere, a interrogarsi se ci sia ancora umanità nelle cosiddette persone normali” spiega don Luigi Sonnenfeld, coordinatore del Forum, dando appuntamento a sabato alle 17 di fronte al Comune di Viareggio. Da qui partirà un corteo silenzioso che raggiungerà il luogo dove è stato ucciso il 47enne, in Via Coppino, in Darsena.
Nel frattempo prosegue il lavoro degli inquirenti per fare chiarezza sull’identità della vittima. Noto alle forze dell’ordine come Said Malkoun, di nazionalità algerina, l’uomo sarebbe invece originario del Marocco. Proprio da una tv maghrebina tre donne, che si sono presentate come le sorelle, hanno lanciato un appello chiedendo giustizia per l’uomo e criticando il sistema giudiziario italiano per aver concesso i domiciliari all’imprenditrice balneare che lo ha investito per recuperare la borsa che lui le aveva appena rubato.