Il marmo apuano al Salone di Verona: vola l’export negli USA

Il marmo apuano al Salone di Verona: vola l’export negli USA

Federico Conti

di Federico Conti

VERONA - Si è aperta la 58° edizione di Marmomac, la fiera internazionale dedicata alla pieta lavorata: massiccia la presenza di imprese del lapideo apuoversiliese. L'export di Massa-Carrara nel primo semestre 2024 fa meglio del nazionale.

Almeno un centinaio le imprese del distretto lapideo apuoversiliese presenti a Verona alla 58esima edizione di Marmomac, la più importante fiera mondiale dedicata alla pietra lavorata dove da sempre l’oro bianco della Apuane recita – seppure in trasferta – un ruolo di primissimo piano. Alla giornata inaugurale anche la sindaca di Carrara Serena Arrighi che ha incontrato le numerosissime aziende di estrazione e lavorazione apuane.

Presente con un proprio stand Cosmave, il consorzio che riunisce ben 51 aziende del marmo della Versilia che nei prossimi giorni presenterà i risultati dello studio Ve-nature sulla sostenibilità del settore, illustrato in anteprima la scorsa settimana a Pietrasanta.

Durante la quattro giorni del salone sono previsti operatori da più di 130 paesi. Il mercato di riferimento resta quello americano: l’export del lapideo italiano verso gli USA nel 2023 è valso 639 milioni di euro.  Bene ma non benissimo le esportazioni nei primi sei mesi del 2024. I dati elaborati dalla Confindustria Marmomacchine  diffusi a Verona segnano per il primo semestre +4,3% nella vendita di pietre naturali ma un netto -13% per le macchine e le attrezzature.

Fa meglio della media nazionale nel complesso il distretto apuoversiliese, stando ai numeri diffusi nei giorni scorsi dalla Camera di Commercio Toscana Nord ovest su dati Istat. Massa-Carrara nella prima parte di quest’anno ha aumentato del 9,5% le esportazioni di marmo lavorato e del 2,46% quelle di marmo in blocchi. Merito soprattutto dell’exploit degli Stati Uniti destinazione finale di metà delle vendite. Ha fatto peggio l’area versiliese che ha segnato invece un calo del 7,2% del marmo lavorato.