CARRARA - Dal palco del convegno "Un'area vasta tirrenica alle sfide del 2050" a San Giuliano Terme, il presidente della Regione apre alla proposta del deputato leghista Barabotti di staccare il porto di Carrara da La Spezia e trasferirlo sotto l'Autorità Portuale del Tirreno Settentrionale.
La Spezia addio, si torna con Livorno e Piombino. Questo almeno l’obiettivo del Presidente della Regione Eugenio Giani che – a margine del convegno sulle sfide al 2050 dell’area vasta tirrenica svolto a San Giuliano venerdì pomeriggio – è entrato con forza nel dibattito sul futuro del porto di Marina di Carrara. Dibattito innescato dalle dimissioni improvvise di alcune settimane fa di Mario Sommariva da Presidente dell’Autorità portuale del Mar Ligure Orientale, ente istituito nel 1994 e riformato nel 2016 unendo sotto un’unica gestione il porto apuano e quello spezzino.
Il primo a lanciare la proposta di riportare Carrara sotto l’Autorità Portuale del Tirreno settentrionale è stato il deputato massese della Lega Andrea Barabotti, su spinta di diversi operatori economici che sentono La Spezia lontana e predominante. Il Carroccio – che guida con il Ministro Salvini proprio il dicastero delle Infrastrutture – cerca a questo punto una sponda con il Governatore. Il gruppo della Lega ha già presentato una mozione in Consiglio regionale – firmata anche dal viareggino Massimiliano Baldini – per chiedere alla giunta di avviare le procedure per trasferire la competenza del porto di Marina di Carrara insieme agli altri porti commerciali toscani. Obiettivo una migliore integrazione tra i porti toscani e – si legge nel testo – una gestione più attenta di problematiche come l’erosione che continua a colpire la costa.