LUCCA - Oltre al Consorzio di Bonifica Toscana Nord, sono coinvolte anche Cia, Coldiretti, Unione provinciale degli Agricoltori, Legacoop Area Agroalimentare e Fedagri Confcooperative.
Si rafforza la sinergia del Consorzio di Bonifica Toscana Nord con le imprese agricole e le cooperative agroforestali per quanto riguarda la cura e manutenzione del territorio. Il presidente Ismaele Ridolfi, nei giorni scorsi, ha infatti sottoscritto il nuovo protocollo d’intesa assieme ai rappresentanti delle associazioni di categoria Cia, Coldiretti, Unione provinciale degli Agricoltori, Legacoop Area Agroalimentare e Fedagri Confcooperative. Il documento ricalca la linea adottata sin dal 2014, quando il Consorzio 1 Toscana Nord fu il primo a dare concreta attuazione alla legge della Regione che aveva riformato il mondo della bonifica in Toscana, affidando in via prioritaria gli interventi di manutenzione inseriti sui corsi d’acqua di competenza proprio alle aziende agricole e alle cooperative agricolo-forestali.ù
“Abbiamo sostenuto sin dall’inizio questa iniziativa e con convinzione – evidenzia il presidente dell’ente consortile, Ismaele Ridolfi –, perché coinvolgere il mondo agricolo e forestale nella sicurezza idrogeologica ci permette di raggiungere più obiettivi in maniera simultanea. In primo luogo, andiamo ad affidare una parte dei lavori di manutenzione dei canali direttamente a chi opera sul territorio, e quindi dispone di una conoscenza approfondita delle criticità del territorio e delle esigenze puntuali che possono esserci, a vantaggio di tutta la comunità oltre che dell’impresa stessa che lì opera”.
Ma c’è anche un altro obiettivo concreto che si ottiene dalla realizzazione del protocollo d’intesa. “Le risorse che vengono assegnate per l’esecuzione dei lavori – prosegue – hanno il pregio di sostenere attivamente l’imprenditoria agricola che può così contare su un ulteriore introito. Le risorse erogate dal Consorzio per i lavori a tutela dell’ambiente diventano ancor più importanti per attività economiche che seguono i naturali andamenti stagionali e che spesso si devono confrontare con le criticità dovute all’emergenza climatica. Un aiuto concreto per le imprese, spesso a conduzione familiare, e i loro lavoratori”.
I lavori vanno dalla somma urgenza alle difese spondali, dalla ripresa delle frane alla rimozione di parziali interramenti, ma anche sistemazione di porzioni di versanti, ingegneria naturalistica oltre a pulizia di argini, alvei e scarpate. Con il nuovo protocollo, il Consorzio si impegna ad affidare ogni anno a imprese agricole e cooperative agricolo forestali da un minimo del 45% a un massimo del 70% dell’importo complessivo dei lavori affidati in appalto per la manutenzione ordinaria prevista nel Piano delle attività di bonifica. Ma a loro volta le imprese dovranno garantire che la retribuzione dei dipendenti non scenda al di sotto del salario minimo di legge nel rispetto dei contratti collettivi sottoscritti dai sindacati maggiormente rappresentativi.