Secondo quanto ricostruito dai militari, infatti, lo stupefacente sarebbe arrivato all'Elba in prevalenza dalla lucchesia, dove operava un 38enne al cui arresto hanno collaborato i carabinieri di Lucca e Altopascio.
Quattro arresti, 19 indagati e un giro di spaccio di cocaina da milioni di euro stroncato dai carabinieri all’isola d’Elba. A capo della banda un cittadino residente in provincia di Lucca che da Piombino faceva arrivare la droga in tutto il territorio. Secondo quanto ricostruito dai militari, infatti, lo stupefacente sarebbe arrivato all’Elba in prevalenza dalla lucchesia, dove operava un 38enne al cui arresto hanno collaborato i carabinieri di Lucca e Altopascio. I carabinieri per incastrare la banda hanno simulato l’abbattimento di un cinghiale con tanto di spargimento di colorante rosso e di alcune cartucce da caccia. L’inchiesta, condotta dai carabinieri di Portoferraio e del nucleo investigativo di Livorno e coordinata dalla procura livornese, è nata dopo che a fine 2020 un detenuto di Porto Azzurro, rientrato da un permesso premio, si era sentito male: dagli accertamenti emerse che aveva ingerito un ovulo di cocaina acquistata sull’isola. Le indagini hanno permesso di accertare i vari passaggi dello stupefacente che veniva consegnato a un altro albanese residente all’Elba che a sua volta avrebbe gestito pusher nei vari comuni isolani. Gli inquirenti hanno stimato un giro di affari settimanale di circa 8mila euro per un etto di cocaina smerciata e oltre 50 assuntori. I militari hanno sequestrato oltre 150 grammi di cocaina e alcune dosi di marijuana e hashish e monitorato circa un migliaio di cessioni di droga. Alcuni degli indagati avrebbero fornito supporto concedendo auto, per intestazioni fittizie di schede telefoniche e fornendo aiuto nella custodia dello stupefacente – che veniva nascosto anche in zone boschive – e nella preparazione delle dosi.