VIAREGGIO - Il secondo anno del triennio di concorso può essere determinante in ottica promozione e retrocessione: crisi climatica, ipervelocità, pace e cinema i temi scelti dai maestri
Sarà una sfida aperta ed entusiasmante quella che andrà in scena il prossimo febbraio tra i carri di seconda categoria del Carnevale di Viareggio 2025. Solo pochi giorni fa sono stati svelati i bozzetti delle opere in concorso, e in città è già chiaro che la categoria cadetta – seppure ridotta anche quest’anno a sole quattro costruzioni – darà prova di grande abilità. Del resto sarà il secondo anno del bando triennale e il piazzamento stavolta potrebbe essere decisivo per ipotecare la promozione in Prima o scongiurare la retrocessione tra le mascherate di gruppo.
Partiamo dal campione in carica Matteo Raciti che nel suo “E’ tardi è tardi è tardi” sceglie tre bianconigli – ispirandosi al Alice nel Paese delle Meraviglie – come allegoria di una società moderna stressata, nevrotica e iperconnessa costretta sempre a inseguire a folle velocità ambizioni e traguardi irraggiungibili.
Priscilla Borri – seconda classificata lo scorso anno con Alda Merini – sceglie ancora un grande nome della cultura italiana come soggetto del carro. Stavolta l’amatissimo e compianto regista toscano Francesco Nuti in “Dammi un bacino”: al centro di un grande biliardo porta sulla scena i personaggi più riusciti dei suoi film.
Dopo la sorprendente Kitsune dello scorso anno, Fabrizio e Valentina Galli con “Gli ultimi eroi dell’innocenza” parlano dritti al cuore scegliendo i bambini come ultima speranza per riportare nel mondo un po’ di pace, come una colomba da liberare dai mali (e da i mostri) del mondo che la intrappolano.
“What about us: che ne sarà di noi?”. E’ questa la domanda che si fanno Luciano Tomei e Antonino Croci che mettono in scena una fuga di massa da un pianeta stravolto e da una natura che si ribella alle azioni scellerate dell’uomo.