PROVINCIA DI LUCCA - Negativo invece l'andamento allargando il quadro ai territori di Pistoia e Prato. Bene la carta, malissimo il tessile
Aumenta la produzione industriale di Lucca, cala invece quella complessiva dell’area Toscana Nord. Nel secondo trimestre del 2024 il territorio lucchese registra un più 1,7 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. A dirlo è la Confindustria Toscana Nord, tramite le parole del vicepresidente Tiziano Pieretti. Benissimo il settore della carta, che segna +7,2%, e dell’alimentare, che con +3,4% torna a crescere dopo una serie negativa. Col segno più anche nautica (+1,8%) e chimica-plastica-farmaceutica (+1,8%). Negativi invece i macchinari, che includono anche le macchine per il cartario (-0,8%), la metallurgia (-1,2%), il lapideo (-3,4%) e soprattutto i settori della moda con un -13,5%.
Il calo complessivo del 2,7 per cento nell’area si registra invece se aggiungiamo anche Prato e Pistoia. Un andamento che ricalca il trend nazionale e che si differenziati in base ai settori. Ai risultati nettamente positivi di carta e cartotecnica (+4%) e alimentari (+3,6%) fa da contraltare l’arretramento dei prodotti come il lapideo (-3,7%), il mobile (-4,5%) e soprattutto, ancora una volta, la moda (col -7,5% del tessile e contrazioni oltre il 15% sia per l’abbigliamento che per il calzaturiero). Sostanziale stasi invece per i settori della metalmeccanica (con dati però molto positivi delle specializzazioni nei mezzi di trasporto, dal ferrotranviario alla nautica) e della chimica farmaceutica.
“La produzione industriale di Lucca è cresciuta anche nel 2° trimestre 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023 – commenta il vicepresidente Pieretti -. Il dato di +1,7% nasce comunque da prestazioni molto diverse dei settori del territorio. Nettamente positive la carta-cartotecnica, che segna +7,2%, il miglior risultato degli ultimi trimestri, e l’alimentare, che con +3,4% torna a crescere dopo una serie negativa; col segno più anche nautica (+1,8%) e chimica-plastica-farmaceutica (+1,8%). In territorio negativo invece i macchinari, che includono anche le macchine per il cartario (-0,8%, dopo due trimestri positivi); la metallurgia (-1,2%); il lapideo (-3,4%) e soprattutto, ancora una volta, i settori della moda con un -13,5% che comunque non sorprende, essendo in linea con le prestazioni del resto delle province coperte dalla nostra associazione”. Il futuro presenta “incognite evidenti – prosegue Pieretti -, che si rispecchiano nel lieve calo della raccolta ordini registrata dall’indagine del nostro Centro studi. Per il settore che si conferma trainante, il cartario, c’è già oggi il problema dell’incremento dei prezzi della materia prima cellulosa, che assieme ai costi energetici concorre ad assottigliare i margini delle imprese: margini che, con un mercato piuttosto statico anche per il settore, difficilmente potranno trovare soluzione attraverso la leva del prezzo. Da qui l’impegno costante delle imprese verso l’innovazione e l’attenzione verso tutto ciò che può qualificare la produzione e renderla sempre più efficiente.”
“La produzione del territorio di riferimento di Confindustria Toscana Nord non si discosta significativamente né dal dato nazionale – commenta il presidente di Confindustria Toscana Nord Daniele Matteini -. Sappiamo che il modestissimo incremento del PIL nazionale, +0,2% nel 2° trimestre 2024, è dovuto essenzialmente ai servizi, mentre l’industria sconta gli effetti di alcune dinamiche generali e i limiti del sistema-Paese. Non c’è stata per ora una ripresa della fiducia tale da far fare un salto ai consumi, soprattutto di alcuni settori. Nella dimensione locale ciò che ci penalizza, soprattutto in periodi difficili come l’attuale, sono i mali cronici di questa parte di Toscana: scarsità di infrastrutture, un territorio fragile anche in parti che non ci saremmo aspettati, limitata capacità di accogliere nuove imprese o consentire alle nuove di espandersi”.