Aggressioni e rapine armato di coltello: la polizia ha espulso un 35enne marocchino

Aggressioni e rapine armato di coltello: la polizia ha espulso un 35enne marocchino

Redazione

di Redazione

LUCCA - Un'aggressione ad un'autista di autobus, un'altra, violenta a tre connazionali, uno dei quali è rimasto sfregiato da una coltellata. Non solo. A carico di un 35enne marocchino, ci sono altri episodi violenti e, come se non bastasse, una aggressione con il coltello in Francia al grido di ‘Allah akbar”.

Un’aggressione ad un’autista di autobus, un’altra, violenta, a tre connazionali, uno dei quali è rimasto sfregiato da una coltellata. Non solo. A carico di un 35enne marocchino, ci sono altri episodi gravi tra cui un’altra aggressione con il coltello in Francia al grido di ‘Allah akbar”. Adesso la polizia lo ha espulso da Lucca perché ritenuto pericoloso per la sicurezza pubblica anche a livello internazionale.  Gli agenti della questura di Lucca lo hanno scortato fuori dal territorio nazionale, accompagnandolo a Casablanca dove è stato consegnato alle autorità marocchine. L’uomo era già stato arrestato per reati contro la persona e  indagato a Lucca per reati contro il patrimonio. E’ di maggio la rapina in cui, armato di coltello, il 35enne ha procurato gravi ferite a tre connazionali, uno dei quali ha riportato la deformazione permanente del volto. Un episodio  per il quale era stato arrestato e condotto nel carcere di San Giorgio. Per l’episodio avvenuto in Francia l’uomo è stato costantemente monitorato dagli investigatori della sezione anti terrorismo della Digos che, in sinergia con l’Ufficio Immigrazione, ha contribuito alla buona riuscita dell’operazione che si è conclusa all’aeroporto di Casablanca, dove l’uomo è stato consegnato alle autorità marocchine. L’Ufficio Immigrazione della Questura, infatti, ha prima rigettato il rinnovo del permesso di soggiorno, e una volta ottenuta l’autorizzazione dal tribunale, ha eseguito il decreto prefettizio di espulsione emesso nei confronti del 35enne, che prevedeva l’accompagnamento alla frontiera. Dopo l’udienza di convalida, l’uomo è stato rimpatriato nel Paese d’origine, scortato dal personale operativo e sanitario della Polizia abilitato ai servizi di scorta internazionale.