VIAREGGIO - Per i Giudici Supremi non c'è un limite di tempo per depositare le motivazioni. Esasperati i famigliari delle 32 vittime, dopo cinque gradi di giudizio.
Sei mesi e mezzo sono passati dalla sentenza bis in Cassazione e probabilmente – con le ferie d’agosto imminenti – altri due ne passeranno senza conoscere le motivazioni per le quali i maggiori imputati per la strage di Viareggio pur giudicati colpevoli e non sono ancora stati condannati in via definitiva bensì rinviati per la terza volta in Appello per il calcolo delle pene.
Un’attesa snervante per i famigliari delle 32 vittime del 29 giugno, che a un mese dal 15esimo anniversario, delusi da una giustizia che solo in parte è arrivata (da gennaio è in carcere l’ex ad di Trenitalia Vincenzo Soprano) fanno appello in una lettera al Presidente Mattarella, alla premier Meloni e al Guardasigilli Nordio affinché intervengano sui tempi morti di un processo iniziato quasi 11 anni fa.
Escluso Soprano, tutti i vertici delle ferrovie italiane e delle aziende tedesche colpevoli dell’incidente ferroviario sono stati rinviati alla Corte di Appello di Firenze per rideterminare le pene in base alle attenuanti generiche. Ma l’Appello-ter non può partire prima della pubblicazione delle motivazioni.
Per settembre i famigliari sono pronti a tornare in piazza per l’ennesima volta, con un sit-in fuori dal Palazzo di Giustizia di Firenze.