Soldi per far cadere il sindaco di Massarosa: assolti i tre consiglieri comunali

Soldi per far cadere il sindaco di Massarosa: assolti i tre consiglieri comunali

Federico Conti

di Federico Conti

MASSAROSA - Non ci fu nessuna istigazione alla corruzione a Massarosa nella burrascosa estate politica del 2020. Lo ha stabilito il Tribunale di Lucca che ha assolto i tre consiglieri comunali denunciati da un consigliere di maggioranza.

 

Erano accusati di aver tentato di corrompere un consigliere comunale per far cadere l’amministrazione comunale di Massarosa. Oggi, a distanza di quattro anni esatti e dopo un cambio di giunta, sono stati assolti per non aver commesso il fatto.

Si chiude così la clamorosa inchiesta che nel luglio del 2020 aveva provocato un terremoto politico-giudiziario a Massarosa. Il Comune – da poco dichiarato in dissesto finanziario – era chiamato all’approvazione del bilancio stabilmente riequilibrato, con una maggioranza di centrodestra retta da un solo voto di scarto dopo la defezione di tre consiglieri, tutti molto conosciuti: Sisto Dati, Mascia Garibaldi e Lorenzo Ghiara. Proprio loro erano stati accusati da un consigliere di maggioranza, Giovanni Brocchini, di aver tentato di corromperlo. Avrebbero offerto 7mila euro e prospettive di carriera politica per non presentarsi in aula e far così mancare il voto decisivo, provocando la caduta anticipata del sindaco Alberto Coluccini.

Cinque gli indagati per istigazione alla corruzione nel fascicolo del pm Mariotti: due hanno patteggiato la pena nel settembre 2022. I tre ex consiglieri invece sono finiti a processo. Ma oggi il collegio giudicante di Lucca li ha assolti con formula piena. “Si chiude un processo doloroso, difficile e ingiusto” – commenta Riccardo Carloni, avvocato dei tre imputati, nel frattempo usciti (giocoforza) dalla scena politica.

Perplesso e deluso dalla sentenza Alberto Coluccini (che all’epoca non si era costituito parte civile) nel frattempo decaduto da sindaco per le dimissioni in blocco dei consiglieri nel giugno 2021. “Conoscendo alcuni aspetti della vicenda per averli vissuti” – scrive in una nota l’ex sindaco – “non mi pare che la realtà processuale emersa sia uguale a quanto sia accaduto realmente.”