L'Autorità Garante per la Concorrenza porta di fronte ai giudici amministrativi le determine firmate dai comuni versiliesi e apuani a fine 2023 che hanno spostato di un anno la scadenza delle concessioni e di conseguenza le aste. Governo al lavoro sulla legge di riordino.
La proroga tecnica a fine 2024 delle concessioni demaniali finisce di fronte al Tar. Il Garante della Concorrenza ha infatti impugnato le determine con le quali tutti i comuni della Versilia e della costa apuana lo scorso dicembre avevano rinviato di un anno le aste in virtù della legge Draghi del 2022.
“Possibili profili anticoncorrenziali” hanno spinto l’Autorità prima a diffidare i Comuni e adesso a ricorrere ai giudici amministrativi. Un intervento sollecitato da Mare Libero, il coordinamento che si batte per ridurre la presenza di stabilimenti e promuovere l’accesso libero alle spiagge, secondo il quale con questo ricorso cadrà anche l’ultimo appiglio giuridico che tiene in piedi le concessioni balneari, scadute lo scorso 31 dicembre. In realtà questo ricorso – spiega il sindacato Sib Confcommercio – non avrà effetti perché sarà discusso quando l’estate sarà già passata e la proroga di fatto esaurita.
Nel frattempo una soluzione al rebus Bolkestein dovrà essere trovata. Il Governo avrebbe già pronta la legge di riordino che recepisce la direttiva ma è chiaro ormai che agirà solo dopo le elezioni europee. Se ne saprà qualcosa di più lunedì quando a Viareggio il deputato versiliese di Fratelli d’Italia Riccardo Zucconi ha chiamato a raccolta la categoria in assemblea – a pochi giorni dal voto – per fare il punto della situazione.
I balneari di Sib e Fiba dal 2 giugno ripartono con una nuova mobilitazione estiva, mentre Mare libero tiene il punto e boccia anche la proposta di legge della Regione Toscana sugli indennizzi per i concessionari uscenti.