Autorità portuale, Giani insiste su Rosselli: Del Ghingaro pronto ad un nuovo ricorso

Autorità portuale, Giani insiste su Rosselli: Del Ghingaro pronto ad un nuovo ricorso

Federico Conti

di Federico Conti

VIAREGGIO - Sembrava pace fatta tra il sindaco di Viareggio Del Ghingaro e il presidente della Regione Giani dopo l'accordo raggiunto - con fatica - lo scorso dicembre sul nome del prossimo segretario dell'Autorità Portuale. E invece, dopo due anni di stallo, siamo di nuovo allo scontro totale.

La firma a Firenze lo scorso dicembre del protocollo per lo sviluppo del porto di Viareggio sembrava aver chiuso finalmente anche l’accordo tra il sindaco Del Ghingaro e il presidente Giani sul nome del prossimo segretario dell’Autorità portuale, guidata da quasi due anni dal commissario Alessandro Rosselli. E invece siamo di nuovo allo scontro.

“Il Governatore non ha rispettato i patti, come già successo in passato. Un atto di arroganza istituzionale” – spiega con tono duro il primo cittadino viareggino che insieme a Giani a fine anno aveva individuato una figura precisa per guidare l’Authority regionale, un nome diverso da tutti quelli proposti e discussi in questi anni da Firenze e da Viareggio. E invece in queste settimane Giani ha riproposto il nominativo dell’architetto Rosselli, già impugnato da Del Ghingaro di fronte al Tar e bocciato dai giudici per mancanza di requisiti tecnici.

Insomma, una nomina illegittima che però a questo punto – secondo il sindaco – prefigura anche un possibile danno erariale verso il Comune di Viareggio per la continua incertezza nella governance del porto cittadino. Un rischio che Del Ghingaro ha messo nero su bianco in una missiva inviata, tra gli altri, anche al Consiglio regionale e alla IV Commissione che la prossima settimana dovrà approvare l’atto di nomina di Rosselli, prima che diventi definitivo. Nel qual caso il sindaco è pronto a ricorrere di nuovo al Tar per bloccare la nomina e ottenere così un nome diverso.

L’ennesimo capitolo di una infinita telenovela politica che tiene in scacco lo sviluppo del porto e delle sue economie. Mentre i lavori per il sabbiodotto – da quanto si apprende – slittano ancora al 2025.