Lucca - “Non si vede solo con gli occhi, non si sente solo con le orecchie": lo dice l’ultimo studio condotto da Imt che ha dimostrato come, anche chi non vede o non sente, riesce a commuoversi davanti a un film.
La “Crudelia De Mon” portata sul grande schermo da Glenn Close è in grado di terrorizzare tanto gli spettatori normodotati quanto quelli privi di vista o di udito. Allo stesso modo, le imprese di Pongo e Peggy per ritrovare i loro cuccioli, riescono ad appassionare il pubblico, al di là della percezione sensoriale che creano le immagini o i suoni. E’ la conclusione dello studio intitolato, non a caso, “Il cervello crea le emozioni indipendentemente dai sensi” condotto da Imt Alti Studi Lucca in collaborazione con l’Università di Torino partendo proprio dalla proiezione della della “Carica dei 101”, nella versione del 1996. La ricerca ha coinvolto 174 persone: 50 soggetti, tra cui non vedenti e sordi, sono stati sottoposti a risonanza magnetica mentre altri 124 hanno partecipato a un’indagine realizzata direttamente da Imt Alti Studi Lucca