LUCCA - Tra le pagine dell'opera lo storico lucchese, autore di numerosi saggi sulle avanguardie, sul fascismo e sul tema della rivoluzione, fa emergere l'impatto della storia sulle vite di ciascuno. Un viaggio a ritroso nel tempo, dalla peste del Coronavirus sino all'attentato di Sarajevo e alla dichiarazione di guerra dell’Austria alla Serbia, passando dal fascismo al Sessantotto.
Un poetico affresco del Novecento, che pagina dopo pagina fa emergere l’impatto della Storia sulle esistenze individuali, vite di uomini comuni e potenti, intellettuali, operai, contadini i cui destini si intrecciano tra i grandi avvenimenti di “un secolo sterminato”. E’ “La spilla d’oro”, il romanzo appena uscito dello storico lucchese Paolo Buchignani, presentato dall’Accademia lucchese di scienze, lettere e arti di fronte alla sala gremita di Palazzo Pretorio.
L’autore, che ha curato numerosi saggi sulle avanguardie, sul fascismo e sul tema della rivoluzione, conduce i lettori in un viaggio a ritroso nel tempo: dal presente segnato dalla peste del Coronavirus sino all’attentato di Sarajevo e alla dichiarazione di guerra dell’Austria alla Serbia. Il protagonista guarda dentro la sua vita per scoprirne il senso, seguendo il richiamo alle origini familiari e sociali e la necessità di confrontarsi con un mondo e una vicenda, che lui ha indagato da studioso di storia, ma non mai come figlio di suo padre e sua madre.