VIAREGGIO - Marineria, artigiani e cantieristica: il tavolo promosso da Coldiretti in questi giorni ha coinvolto tutte le associazioni di categoria attive sul porto di Viareggio, semiparalizzato dall'insabbiamento. Malgrado le critiche, per le imprese resta centrale l'Autorità regionale.
Messa in sicurezza in tempi rapidi del canale di entrata ed uscita del porto e piena centralità dell’Autorità portuale nella gestione dello scalo. Queste le due priorità emerse dal tavolo promosso da Coldiretti Lucca riunito giovedì mattina alla Camera di Commercio Toscana nord per affrontare l’emergenza insabbiamento del porto.
Un fenomeno atavico ma aggravato dalle mareggiate record di novembre, che hanno semi paralizzato l’attività della marineria viareggina, delle sue 90 imbarcazioni e di circa 200 famiglie di pescatori. Al tavolo per la prima volta riunite tutte le sigle: Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confcooperative, Confindustria, oltre alla Coldiretti e alla Cittadella della Pesca.
Se il ripristino della piena agibilità del porto con interventi di dragaggio efficaci e pianificati è una battaglia ormai comune a tutti da mesi, più controverso resta il tema dell’Autorità portuale regionale che il sindaco di Viareggio Del Ghingaro ha chiesto di smantellare per far tornare la gestione del porto in mano al Comune. Ma le categorie, pur avendo criticato l’operato di questi mesi, credono nell’utilità dell’Autorità.
Serve maggiore programmazione nella manutenzione del porto, secondo le categorie, che hanno affrontato anche il tema dei risarcimenti per i pescherecci bloccati dall’insabbiamento. Al momento non sono previste misure specifiche se non quelle relative all’alluvione di inizio novembre.