Trenta rinvii a giudizio per l'indagine dell'Antimafia sullo smaltimento illecito dei fanghi tossici delle concerie toscane. Tra i siti in cui venivano sepolto il keu anche Montramito a Massarosa. Il processo ad aprile.
Associazione per delinquere finalizzata alle attività organizzate di traffico illecito di rifiuti e inquinamento ambientale. Sono alcuni dei reati contestati dalla procura di Firenze che ha chiesto il processo per 30 tra persone fisiche e aziende coinvolte dell’inchiesta sul Keu, i fanghi prodotti dagli scarti della concia delle pelli dalle fabbriche di santa Croce sull’Arno. Secondo l’accusa, i fanghi venivano impiegati illecitamente nel riempimento di terreni in aree industriali ed artigianali. Tra i siti individuati anche alcuni terreni produttivi nel comune di Massarosa nella zona di Montramito.
L’udienza si aprirà il 12 aprile davanti al gup Gianluca Mancuso. Tra gli imputati, tra dipendenti pubblici, politici e imprenditori legati alla ‘Ndrangheta – anche Ledo Gori – all’epoca Capo di Gabinetto del Presidente Enrico Rossi, rimosso dall’incarico da Giani e poi arruolato dal Comune di Viareggio nel novembre 2021 con un incarico di consulenza gratuito.
In totale, oltre a quello di Massarosa, l’inchiesta condotta dall’antimafia di Firenze ha individuato tredici siti interessati dall’ inquinamento da keu sul territorio regionale. 38 in tutto le persone indagate dalla Dda di Firenze.
Tra le accuse dell’inchiesta, a vario titolo, anche corruzione in materia elettorale e indebita erogazione di fondi pubblici ai danni della pubblica amministrazione, falso e impedimento del controllo da parte degli organi amministrativi e giudiziari.