Massa - Alberi da frutto già in fiore nel dicembre più caldo dal 1955, si teme per le prossime gelate. L'allarme di un agricoltore massese: “I cambiamenti climatici hanno ridotto del 40% il raccolto negli ultimi anni”
Le abbondanti piogge e il caldo anomalo di quello che è definito, secondo il Lamma, il dicembre più bollente dal 1955, stanno influendo in maniera preoccupante sugli alberi da frutto e sui raccolti.
Da Coldiretti Toscana arriva un allarme per l’approdo improvviso delle correnti fredde che porteranno un repentino abbassamento delle temperature dopo la Befana, bruschi cali che gettano nel panico gli agricoltori che devono affrontare gli sconvolgenti “risvegli” delle piante con il serio rischio di vedere compromessi i prossimi raccolti.
I fenomeni delle bombe d’acqua, delle trombe d’aria e delle alluvioni, che sono cresciuti del 10% rispetto al 2022, e notoriamente legati al caldo anomalo, hanno favorito l’esplosione di funghi e malattie e modificato il normale ciclo vegetativo delle colture in campo.
A Massa, nella frazione di Mirteto, la coltivazione di finocchi di Paolo Caruso ne è la prova: ortaggi che avrebbero dovuto avere una pezzatura di almeno 500 grammi, sono rimasti più piccoli e raggiungeranno a malapena i 300 grammi.