Carrara - Sono stati oltre un migliaio i partecipanti alla manifestazione organizzata a Carrara dalle associazioni ambientaliste nazionali con l'obiettivo di tutelare il patrimonio ambientale della Alpi Apuane da quello che viene definito "estrattivismo" e cioè la pratica dell'estrazione del marmo dalle cave
Una pratica non più sostenibile secondo gli aderenti alla manifestazione che aveva infatti come titolo “Le Montagne non Ricrescono” titolo anche del convegno che ha preceduto il corteo e che si è svolto in un affollatissimo cinema Garibaldi.
Dai dati divulgati dai comitati, negli ultimi 30 anni è stato estratto più marmo che nei 2000 anni precedenti. In 4 anni il materiale estratto è aumentato del 30%, ma nelle cave, solo a Carrara, si sono persi 200 posti di lavoro.
Anche gli addetti alla trasformazione hanno subito un forte calo, perdendo migliaia di posti di lavoro nel comprensorio apuo-versiliese. In più negli ultimi 20 anni si sono registrati 1800 infortuni, di cui troppi mortali.
Numerose le sigle che hanno aderito al corteo, tra quelle del territorio apuano e quelle del territorio versiliese, presente anche con il comitato No Asse.
Il corteo si è snodato per tutta Carrara, partendo dal cinema Garibaldi per terminare in piazza Alberica dove ci sono stati gli interventi conclusivi. Unico momento di tensione quando, di fronte alla sede di Confindustria, alcuni manifestanti si sono staccati dal corteo per andare ad affiggere uno striscione di fronte ai cancelli.