ALTOPASCIO - Il fatto era avvenuto ad Altopascio, in pieno giorno, in una piazza affollata.In manette è finito Richard Balestra, il giovane che per gli investigatori avrebbe colpito al volto con un pugno il 75enne Luigi Pulcini che cadde a terra e mori' il giorno di ferragosto all'Ospedale di Cisanello
I carabinieri hanno arrestato un giovane per il delitto di Luigi Pulcini, il 75enne morto dopo una brutale aggressione ad agosto davanti ad un bar in piazza Umberto primo ad Altopascio. Richard Balestra, 20 anni, si trova ai domiciliari con l’accusa di omicidio preterintenzionale, aggravato dai futili motivi. Era lo stesso giovane che ad un’ora e mezza dall’episodio si presentò in caserma dichiarando spontaneamente di essere l’aggressore. Ma la sua versione dei fatti e i particolari forniti diversi da quelli riportati dai testimoni apparì incongruente agli inquirenti che avevano creduto che il giovane stesse coprendo il vero aggressore, depistando le indagini. Forse, secondo le ricostruzioni, proprio per allontanare da sé ogni sospetto. Ci sono anche 13 persone indagate per il reato di favoreggiamento personale. Le indagini sono andate avanti con difficoltà. Sono stati rintracciati altri testimoni e visionate le immagini delle telecamere di videosorveglianza pubblica e privata. I carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Lucca diretti dal colonnello Dario Ragusa hanno arrestato con un blitz all’alba il giovane che si trovava all’interno della propria abitazione ad Altopascio. Avrebbe colpito lui il 6 agosto con un pugno davanti al bar il buon caffè Luigi Pulcini morto il 15 agosto a causa delle gravi lesioni riportate. La lite sarebbe stata accesa, secondo quanto riferito dai carabinieri, da un’occhiata di troppo alla compagna dell’aggressore che avrebbe quindi reagito con l’aggravante specifica dei futili motivi. L’attività investigativa, fa sapere l’Arma, è stata condotta in un contesto sociale particolarmente complesso. Le persone sottoposte ad indagini, si legge in un comunicato, “si sono dimostrate reticenti e diversi testimoni, conoscendo le pericolosità dei soggetti coinvolti, hanno evidenziato un certo timore a fornire la collaborazione necessaria all’individuazione del responsabile”.