MASSA - Forte nervosismo in aula durante la discussione sulla famigerata Variante 6, già costata al sindaco una mozione di sfiducia e la caduta della prima amministrazione. Persiani ha reagito alle dure contestazioni.
Visti i punti all’ordine del giorno, si preannunciava un consiglio comunale rovente e così è stato. Contestata sia in aula che fuori, è stata comunque approvata la famigerata variante n.6, la stessa che causò la spaccatura e la conseguente mozione di sfiducia della scorsa legislatura targata Persiani.
Dina Dell’Ertole, di Massa è un’altra cosa, ha sostenuto che il sindaco stesse facendo l’opposto rispetto a quello che aveva promesso all’inizio del suo mandato perché la variante “regalerà a una società ligure parte della ricchezza che il territorio apuano produce, sottraendola a decine di concittadini”.
A destra il consigliere Marco Guidi, di Fratelli d’Italia , ha palesato la paura di perdere posti di lavoro, chiedendo al sindaco che l’atto venga ritirato e si faccia un percorso diverso. Nonostante le proteste con 19 voti favorevoli e 12 contrari, tra i fischi del pubblico, la variante è stata approvata.
Dopo la votazione, di fronte al centinaio di cittadini, dipendenti e gestori di attività all’ingrosso massesi che hanno manifestato tutta la loro contrarietà, il sindaco Francesco Persiani ha perso la pazienza, sentendosi minacciato dalla folla. All’indomani dell’approvazione, a mente fredda, il sindaco ha commentato quanto accaduto.