CARRARA - Si indaga a tutto tondo per fare luce sulle cause del tragico schianto in elicottero avvenuto venerdì mattina a Fontia, sulle colline di Carrara, costato la vita alla 28enne pilota di Faenza Naomi Maiolani.
Maltempo, guasto, malore o errore umano. Sono queste le ipotesi al vaglio della Procura di Massa. E’ stato aperto un fascicolo contro ignoti: tra i reati ipotizzati quello di omicidio colposo. E’ stato disposto il sequestro del velivolo e l’autopsia sul corpo della giovane vittima. Preziose saranno anche le voci dei testimoni che gli investigatori stanno ascoltando. Alcuni hanno dichiarato di aver sentito un’esplosione in cielo e di aver visto del fumo in scia all’elicottero che precipitava.
Non indaga solo la Procura apuana. L’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV) ha aperto un’inchiesta di sicurezza sull’incidente dopo aver effettuato un sopralluogo operativo con i propri investigatori. Con l’’obiettivo non di attribuire colpe o responsabilità bensì di prevenire futuri incidenti e inconvenienti.
A complicare le indagini è l’assenza del flight recorder, la scatola nera, che non è prevista sui velivoli inferiori alle 7.5 tonnellate. Partita da Oristano, Naomi Maiolani aveva fatto rifornimento all’Elba per riportare a Sondrio l’aeromobile della società Elitellina che in Sardegna svolgeva il servizio antincendio.
Le piste più battute restano quella del guasto oppure dell’impatto con il monte che la pilota non avrebbe visto a causa di un banco di nebbia.