VIAREGGIO - Rischia di finire nei tribunali e sul tavolo degli organi di controllo la decisione di Reti Ambiente di revocare l'incarico a Fabrizio Miracolo da amministratore unico di Sea Ambiente. Il sindaco Del Ghingaro si scaglia contro i vertici della società e prepara esposti e ricorsi
E’ pronto a portare il caso di Fabrizio Miracolo sul tavolo dell’Antitrust, dell’Anticorruzione e persino della Procura della Repubblica il sindaco di Viareggio Giorgio Del Ghingaro. Il 19 ottobre è convocata l’assemblea nella quale si discuterà della revoca dell’avvocato beneventano dall’incarico di amministratore unico di Sea Ambiente. Una decisione della società “capogruppo” Reti Ambiente – comunicata a Miracolo ad agosto – presa per non aver accettato la transazione con il Comune di Camaiore a chiusura del doppio contenzioso seguito al divorzio del 2017. Per Del Ghingaro una gravissima violazione quella di Reti Ambiente, che mina le basi dello stesso affidamento del servizio rifiuti in house providing alla stessa Ato Costa.
Irricevibile e svantaggiosa secondo Miracolo e Del Ghingaro la proposta di transazione di Camaiore che deve a Sea circa 1,5 milioni di euro per servizi resi non pagati all’indomani del passaggio a Ersu. Somma che Camaiore vorrebbe pagare con una riduzione del 25%.
La vicenda, secondo Del Ghingaro, rischia di far crollare Reti Ambiente, nella quale Viareggio è il terzo socio per quote dopo Livorno e Pisa. Comuni che a loro volta potrebbe vedere nel caso Miracolo un pericoloso precedente. Per cui la partita si sposta sul piano politico.