LUCCA - Nel corso della messa solenne in Cattedrale per la festa liturgica dell'Esaltazione della Santa Croce, l'arcivescovo di Lucca ha pronunciato un’omelia molto appassionata, rivolgendosi principalmente alla comunità diocesana.
La manutenzione del Volto Santo come invito ad investire sulla manutenzione delle nostre relazioni. Questo il tema al centro dell’appassionata omelia pronunciata dall’arcivescovo di Lucca nel corso del Pontificale della festa liturgica dell’Esaltazione della Santa Croce. La messa solenne in Duomo è stata celebrata da Giulietti con numerosi preti e diaconi, assieme al Capitolo della Cattedrale, alla presenza delle autorità civili e militari della città e dell’intera provincia e tanti fedeli. “Viviamo una Santa Croce in cui la relazione con il Volto Santo ci è negata – ha detto monsignor Giulietti – perché si trova in restauro nel laboratorio. Questi lavori hanno lo scopo di restituire alla relazione, dopo la manutenzione, questo oggetto dell’amore e della devozione della gente di Lucca”. L’arcivescovo ha sottolineato l’importanza di reimparare a pregare. “Questa è la prima e più importante opera pastorale – ha affermato – È ciò che di più importante ci è stato donato e che dobbiamo custodire facendo attenta opera di manutenzione”. Manutenzione non solo del rapporto con Dio, ma anche con i fratelli. “Il Signore non è presente e incontrabile solo nei santi segni – ha sottolineato Giulietti – ma anche nella presenza degli altri: nei piccoli, nel ritrovarsi nel suo nome. Siamo chiamati quindi a una manutenzione della relazione con i fratelli nella fede, nelle nostre comunità, con il piacere d’incontrarsi, come occasione per vivere assieme la fede e l’incontro con il Signore. In questo senso – ha concluso il vescovo – siamo chiamati anche a renderci conto che non siamo cristiani da soli, ma siamo cristiani in una comunione cattolica che allarga orizzonti e prospettive, che vanno anche oltre la nostra Diocesi”. Al termine dell’omelia l’Arcivescovo ha poi citato il Cammino sinodale in corso e anche l’imminente Visita pastorale, che sarà inaugurata il 6 ottobre in Cattedrale e che durerà 3 anni.