CARRARA - E' arrivata intorno alle 17 la Geo Barents, la nave di Medici senza Frontiere tornata al porto di Marina di Carrara per la seconda volta in 12 giorni.
Stavolta sono circa 200 i migranti sbarcati su quasi 350 complessivi. Gli altri sono diretti allo scalo di Livorno, affronteranno un’ulteriore navigazione di sei ore.
A coordinare le complesse operazioni di accoglienza ancora una volta la Prefettura di Massa-Carrara. Priorità di sbarco è stata data ai soggetti fragili. Minori non accompagnati. Almeno cento secondo le prime stime: quasi tutti resteranno in zona apuana o comunque in Toscana. E poi i malati e sei donne incinte oltre a diversi neonati. Dopo lo sbarco le operazioni di accertamento sanitario e infine l’identificazione negli spazi di Carrara Fiere.
Tema caldo quello della distribuzione. Come affermato dal Prefetto Guido Aprea, sono 150 i migranti che resteranno in Toscana. Gli altri andranno distribuiti altrove ma le operazioni risultano complicate. “I numeri sono alti. C’è il massimo impegno a tutti i livelli, dal Ministero alle Prefetture” – ha assicurato il Prefetto Guido Aprea.
In tutto stimati quasi 350 arrivi, lo sbarco maggiore che ha interessato la Toscana. Per la prima volta diviso su due porti. Uno split che ha rallentato le operazioni facendo infuriare gli operatori di Medici senza Frontiere , affaticando la stessa macchina dei soccorsi regionale.
L’assessore regionale Monia Monni è tornata a scagliarsi contro il Governo. “Una follia sottoporre persone estremamente provate a mille km di viaggio e due sbarchi differenti. Siamo interdetti e preoccupati per queste modalità e per la gestione degli sbarchi. Il sistema è sotto pressione e i Comuni in difficoltà”.
In queste la Caritas Toscana si è ritirata dai soccorsi e dall’accoglienza dei migranti ritenendo inadeguate le cifre messe a disposizione dal Governo per la gestione dei naufraghi.