TORRE DEL LAGO PUCCINI - Il 69° Festival Pucciniano di Torre del Lago apre la stagione lirica venerdi 14 luglio con Bohème. A seguire Turandot, Butterfly Tabarro e Il Castello del Duca Barbablù
Il Festival Pucciniano nel gran teatro all’aperto di Torre del Lago, evento annuale che celebra il grande compositore alla vigilia delle celebrazioni per i 100 anni dalla morte avvenuta a Bruxelles il 29 novembre del 1924, si appresta ad aprire le sue porte venerdi 14 luglio per dare il via alla 69ª edizione. Questo festival tanto atteso dagli amanti della lirica e non solo, promette quest’anno di offrire una stagione di spettacoli indimenticabili. Il via alla rassegna venerdì 14 luglio con la rappresentazione de La Bohème, una delle opere più amate e popolari del repertorio pucciniano. Questo capolavoro romantico, che racconta la struggente storia d’amore tra il poeta Rodolfo e la fragile Mimi, sarà interpretato da un cast di voci straordinarie, che daranno vita a personaggi tanto amati dal pubblico di tutto il mondo. La magia dell’opera continuerà con la spettacolare esecuzione della prima di Turandot, in programma sabato sera 15 luglio. Questa produzione epica, che presenta una delle arie più celebri di Puccini, “Nessun dorma”, porterà gli spettatori in un mondo di intrighi, amore e sacrificio. Sarà un’occasione imperdibile per godere della bellezza della musica di Puccini e lasciarsi trasportare dalle emozioni che solo l’opera lirica può offrire. Il Festival continuerà a sorprendere il suo pubblico con altre due opere eccezionali. Il 28 luglio, verrà rappresentata la prima di Madama Butterfly, un’altra delle grandi creazioni del maestro. Questo dramma toccante, che narra la storia di una giovane geisha abbandonata dal suo sposo americano, catturerà l’attenzione di tutti con la sua potente musica e la sua storia avvincente. Infine, il 12 agosto il dittico composto da Il Tabarro e Il Castello di Barbablù. Questa produzione unica presenterà due opere in un’unica serata, offrendo al pubblico una doppia dose di emozioni. Il Tabarro è un’opera dalle tinte cupe e drammatiche, mentre Il Castello di Barbablù è un affascinante e misterioso lavoro che esplora la psicologia dei suoi personaggi in un ambiente gotico.