Stazzema - Celebrata la ricorrenza dell'alluvione che costò la vita a 14 persone spazzando via Cardoso. Il sindaco Verona ha ribadito l'importanza di politiche che evitino lo spopolamento della montagna mentre l'ex sub commissario Fontanelli ha criticato il Governo per la nomina del commissario straordinario in Emilia Romagna
27 anni fa il torrente Vezza si portò via 14 vite, lasciando dietro a sé un territorio devastato con la frazione di Cardoso in Alta Versilia in gran parte cancellata. La cerimonia per commemorare quella tragedia ha visto ritornare a Cardoso molti dei familiari delle vittime di quel 19 giugno oltre al sindaco di Stazzema Verona, quello di Camaiore Pierucci, il vice sindaco di Seravezza Silicani e il vice presidente della Provincia Conti.
Quello che avvenne dopo la distruzione fu un modello di ricostruzione unico per il tempo, con la gestione affidata alla Regione con la nomina del commissario straordinario Vannino Chiti che delegò l’allora assessore alla protezione civile Paolo Fontanelli a sub commissario. E proprio Fontanelli è voluto essere presente a questa commemorazione, ricordando quello che fu un esempio replicato negli anni a venire su tutto il territorio nazionale e criticando la decisione del Governo di tornare al passato, in occasione della gestione del post alluvione in Emilia Romagna .
E sulla gestione delle politiche per evitare lo spopolamento delle zone montane, il sindaco Verona è stato perentorio:
Il sindaco, al termine della cerimonia, ha anche annunciato che il comune avvierà l’iter per l’esproprio dell’ultima abitazione rimasta rudere da quella tragedia, ovvero la casa della Norma dove persero la vita Norma Santerelli insieme alla sua famiglia, che verrà trasformata in un luogo della memoria