Catturati e monitorati due lupi nel Parco di San Rossore

Catturati e monitorati due lupi nel Parco di San Rossore

Luigi Casentini

di Luigi Casentini

San Rossore - Si tratta di due esemplari maschi, un maschio Alfa di circa 40 chili ed un altro esemplare più giovane. Il loro tracciamento renderà possibile evitare predazioni all'interno di allevamenti e maneggi. Il Parco detta le regole per una convivenza sostenibile

 

Il 15 e 17 aprile scorsi, a distanza di poche ore, lo staff del professore Apollonio – etologo dell’Università di Sassari ma collaboratore trentennale del parco San Rossore Massaciuccoli – sono riusciti a catturare due dei 7 lupi presenti all’interno dell’area del Parco.

Si tratta di un maschio Alfa di circa 40 chili e di un altro maschio – forse un figlio del primo – che sembrerebbe del tutto estraneo al branco. Ai due esemplari sono stai infatti applicati dei particolari collari GPS di ultima generazione in grado di tracciarne minuziosamente gli spostamenti.

Dallo studio di questi si è capito che i due hanno abitudini e zone di caccia differenti, spesso anche al di fuori dei confini del parco.

Per questo, grazie a questi radiocollari, sarà possibile tracciare dei recinti virtuali in prossimità di zone sensibili, come allevamenti o maneggi, in modo da avvertire della presenza degli animali e prendere le dovute precauzioni.

E’ infatti ormai scontato che la presenza di lupi è un fatto con cui sarà necessario tenere conto e per il quale sarà necessario adottare accorgimenti precisi.

Per quanto riguarda l’ecosistema del parco però, questi lupi stanno svolgendo un ruolo essenziale nel contenimento degli ungulati.

Il Parco ha redatto anche una sorta di vademecum sulle buone pratiche da adottare, come non lasciare rifiuti alimentari vicino alle abitazioni e tenere i cani il più possibile all’interno di essei, specialmente nelle aree contigue al Parco di notte.