Botta e risposta in commissione sulla presunta inconferibilità dell’ex presidente di Geal Mancini

Botta e risposta in commissione sulla presunta inconferibilità dell’ex presidente di Geal Mancini

Redazione

di Redazione

LUCCA - Secondo l'opposizione l'incarico al dimissionario violerebbe la legge Severino, ma per la maggioranza e per i tecnici dell'amministrazione Geal non è una società a controllo pubblico.

Botta e risposta in commissione controllo e garanzia sulla presunta inconferibilità dell’ex presidente di Geal, Gianmarco Mancini. All’avvocato, che alla fine di marzo si è dimesso dalla partecipata e presente alla seduta come uditore, i ringraziamenti del sindaco Pardini per aver anteposto l’interesse generale al proprio, decidendo di lasciare l’incarico pur non essendocene un reale motivo. Per Pardini e i suoi tecnici non vi sarebbe infatti alcuna inconferibilità non essendo Geal una società a controllo pubblico.

Per la maggioranza si tratterebbe quindi di un attacco politico, ma per il presidente di commissione e capogruppo Pd Francesco Raspini l’incarico conferito a Mancini violerebbe la legge Severino.